Le radici

Il soprannome Cisco deriva dalla sua passione per il calcio. Infatti, tutte le volte che da ragazzo giocava a pallone con gli amici, indossava una maglietta con la scritta “San Francisco”, via via usuratasi fino a lasciare solo le ultime cinque lettere, per l’appunto Cisco.

Grande appassionato di musica fin da bambino, Stefano Bellotti ha assimilato le canzoni e le musiche di molti cantautori italiani, come Francesco Guccini, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Roberto Vecchioni, Enzo Jannacci e tanti altri, attraverso gli ascolti del fratello maggiore Marco Bellotti. Ben presto ha scoperto, attraverso le amicizie, altri mondi sonori, primi su tutti i Beatles, poi di seguito Led Zeppelin, Deep Purple e Pink Floyd, di cui ancora oggi è un accanito ascoltatore nonché collezionista di vinili. Una grande scoperta per lui furono i The Pogues, che gli aprirono un mondo fatto di flauti, fisarmoniche e violini, ma rigorosamente suonati con verve punk ed energica.

A quel punto il mondo folk era un territorio immenso e inesplorato tutto da scoprire, partendo dal folk irlandese e britannico (Christy Moore, The Bothy Band, Planxty, Chieftains), passando per quello balcanico (Goran Bregović, Cociani Orchestra), fino ad approdare al mondo latino (Les Négresses Vertes, Mano Negra, Manu Chao, Buena Vista Social Club), alle sonorità orientali e al “menestrello folk per antonomasia”, Bob Dylan. A influenzare più di tutti la cultura di Cisco e la curiosità per le radici sono stati i racconti dei nonni e degli anziani della famiglia sui partigiani, le storie del tempo di guerra e i canti in famiglia della madre ex mondina.

Il viaggio

Un’altra costante che caratterizza la vita di Cisco è la voglia di viaggiare, che lo porta a intraprendere viaggi alla scoperta dell’Europa, visitando paesi del nord come Norvegia, Svezia, Danimarca, poi in macchina con gli amici attraverso Inghilterra, Scozia, Ungheria e Spagna. Fino ad arrivare al viaggio “che mi cambiò profondamente, culturalmente e musicalmente”: l’Irlanda.
Fondamentale per Cisco fu inoltre il viaggio che fece in solitaria in Patagonia, sul finire del 1996, che segnò profondamente il suo pensiero, inserendo un immaginario utopistico latinoamericano al suo modo di pensare tipico di un europeo occidentale.

Iniziano poi le trasferte insieme ai Ramblers. Tra le più significative: nel Sahara con i Saharwi nel 1996 e 1999, nel 1997 prima all’Avana per suonare in Piazza della Rivoluzione e poi in Bolivia per il trentennale della morte di Ernesto “Che” Guevara e infine i più recenti come la spedizione in Guatemala e Chiapas, per suonare tra le comunità zapatiste. I viaggi di Cisco sono continuati anche dopo la fine del rapporto con i Ramblers: il viaggio in Tanzania per testimoniare la collaborazione con il CEFA di Bologna, per l’inaugurazione di una latteria a Njombe in una delle zone più povere del paese (documentato sul DVD allegato all’album “Il mulo”); oppure in Romania a seguire i progetti dell’associazione IBO Italia, che collabora con i ragazzi di strada nel piccolo paese di Panciu. Infine, il tradizionale viaggio di Cisco sul Treno della Memoria, che per parecchi anni ha accompagnato centinaia di studenti emiliani al campo di concentramento di Auschwitz e al campo di sterminio di Birkenau.

Il percorso con i Modena City Ramblers

Particolare è l’incontro che lo stesso Cisco descrive con il palco e il suo gruppo storico: i Modena City Ramblers. Nel febbraio del 1992, con i Ramblers formatisi da qualche mese, Cisco viene a conoscenza di un concerto che si terrà al Kalinka, un locale di Carpi, di un gruppo che suona musica irlandese in pieno stile “The Pogues”. Cisco, che in quel periodo “non aveva testa che per l’Irlanda si fionda nel locale e un po’ alticcio sale sul palco a cantare alcune canzoni del repertorio irlandese”tra cui Wild Rover, Irish Rover ed il cavallo di battaglia dei Pogues ‘If I Should Fall From Grace With God. Da quel momento Cisco diventa, insieme ad Alberto Morselli, uno dei due cantanti dei Modena City Ramblers. Successivamente, con l’abbandono di Alberto, Cisco diviene l’unico cantante del gruppo.

In quel lasso di tempo Cisco realizza insieme alla band emiliana il demo tape d’esordio “Combat Folk” nel 1993 e 9 successivi album: “Riportando tutto a casa” (1994), “La grande famiglia” (1996), “Terra e libertà” (1997), “Raccolti” (1998), “Fuori campo” (1999), “Radio Rebelde” (2002), “Gocce (2004)”, “J Viva la vida, muera la muerte!” (2004), fino a guidare l’operazione “Appunti partigiani” (2005). Con i Ramblers vende 700.000 dischi e colleziona oltre 1.200 date in Italia e in Europa.

Nello stesso periodo Cisco trova il tempo per collaborare con il gruppo di amici aretini della “Casa del vento”, molto affini ai Ramblers sia come canzoni, tematiche e suoni. Da questa collaborazione nasce l’album “Novecento” nel 2001, ispirato al famoso film di Bernardo Bertolucci e agli avvenimenti sociali e culturali che sconvolgevano il mondo in quel periodo. Alla pubblicazione dell’album è seguito un tour insieme alla Casa del Vento.

Cisco abbandona i Ramblers sul finire del 2005.

“Dopo quattordici anni di canzoni, palchi, viaggi ed esperienze condivise, per scelte di vita ed esigenze personali, Stefano “Cisco” Bellotti ha deciso di prendere un’altra strada rispetto a quella dei Modena City Ramblers. Dopo un lungo periodo di riflessioni e confronto, in completo accordo, rendiamo pubblica questa decisione. Nulla di ciò che è stato fatto assieme andrà perduto e rappresenta un patrimonio comune.”

Con queste parole il 18 novembre 2005 i Modena City Ramblers annunciano la “separazione” con Stefano Cisco Bellotti, che dichiara di voler prendersi qualche mese di pausa.

La crescita da solista

Dopo alcune collaborazioni nella realizzazione di dischi con altri artisti (come la “Casa del vento” e i “Fiamma Fumana”) si dedica all’incisione del suo primo disco da solista, intitolato “La lunga notte” e uscito il 1º settembre 2006.

Il 27 ottobre 2007 registra il tutto esaurito nella data conclusiva del “Venite a Vedere” Tour, presso l’auditorium Puecher di Milano. In questa occasione il cantautore di Carpi presenta una band di 6 elementi, tra i quali spicca il nome di Francesco Magnelli (già tastierista dei CCCP). Durante un concerto lungo più di due ore, Cisco dà segno di una profonda maturazione personale, originalità stilistica e ricercatezza dei suoni, che passano da sonorità gitane a vere e proprie canzoni d’autore.

“Le anime di passaggio siamo noi. Le anime di passaggio è uno stato di fatto e dobbiamo prenderne conoscenza: non siamo qui per sempre e l’unica cosa che possiamo fare, in questo nostro peregrinare per il mondo, è raccogliere ed imparare e lasciare a chi verrà. Però continuare a viaggiare. Questa cosa continuerà all’infinito, continuerà per i nostri figli, per i nostri nipoti… finché non si romperà magicamente il giocattolo. Quella canzone è la mia filosofia di vita, hai toccato un filo molto importante per me: “Anime di passaggio” è uno dei brani a cui sono più legato.”

Nel marzo 2008 annuncia l’inizio delle registrazioni del nuovo album dal titolo “Il mulo”, pubblicato il 5 settembre 2008. Il tema principale è la testardaggine, con la quale questo animale cerca una strada tutta sua, senza seguire le mode, senza cadere nella superficialità dell’apparire, continuando a resistere ai calci e alle bastonate che ogni giorno riceve. Il mulo trova nelle piccole soddisfazioni quotidiane quell’entusiasmo per “fregarsene” ed andare sempre avanti, con positiva cocciutaggine. In altre parole è l’esempio che ogni essere umano dovrebbe seguire. Nel nuovo disco Cisco ritrova i ritmi e la gioia per cantare al meglio la sua musica. Grande importanza avranno le collaborazioni nella fase di composizione con Giovanni Rubbiani (ex Modena City Ramblers) e di Francesco Magnelli (exCSI).

L’esibizione con i Nomadi e il Concerto del Primo Maggio

Il 22 settembre 2008 Cisco si esibisce per la prima volta insieme ai Nomadi. L’evento avviene a Torino davanti ad un Palavela tutto esaurito. Per l’occasione si cimenta in una “Bella ciao” in duetto con Danilo Sacco, poi ne l’ “Atomica cinese”, brano di Francesco Guccini che Cisco aveva riproposto insieme ai Ramblers per il tributo ad Augusto Daolio e in un’inedita lunghissima versione di “Io vagabondo”.

“Credo sia stato un bel banco di prova e un buon “esperimento musical-sociologico” tenere la piazza, anche se per non molto tempo, 6-7 minuti, con un canto vocale ritmato su di un tamburo.”

Con queste parole Cisco descrive la sua esibizione durante il Concerto del Primo Maggio a Roma nel 2009. Si esibisce con il solo ausilio del bodhrán davanti ad un pubblico di 800 000 persone. Esegue in ordine “Terra rossa”, “Contessa” e “I cento passi”.

Dal vivo

L’11 dicembre 2009 esce l’album live “Dal vivo – Volume uno”. Il motivo principale che ha spinto Cisco alla realizzazione di un album live è

“che dopo sei album in studio registrati negli ultimi otto anni e dopo le diverse esperienze passate, dalla crescita con i Ramblers con la realizzazione di tre album in tre anni, al disco progettato con la Casa del vento, fino ad arrivare all’inizio della carriera solista con un paio di album in studio, la dimensione che ancora preferisco è quella live in tutte le sue forme. Mi piacciono le calde serate in acustico chitarra voce e bodhran o in trio con Giovanni e Alberto, oppure con la band al completo in spettacoli teatrali o feste di piazza. Consideriamo anche le innumerevoli collaborazioni nate lungo la strada, come ad esempio quella con gli amici della Bandabardò, oppure le serate speciali passate insieme al grande Enzo Avitabile o con un compagno di viaggio “particolare” come Francesco Magnelli con il quale condivido spesso palco, idee, canzoni e non ultimo lo spettacolo Stazioni Lunari. Penso anche alle serate improvvisate insieme all’Orchestra Multietnica d’Arezzo, dove sono nate versioni uniche di vecchi cavalli di battaglia o anche a quel concerto di Rovereto, dove a sorpresa sale sul palco Massimo Bubola e duettiamo su un brano storico del suo repertorio.
Ecco perché mi è venuto in mente di realizzare un disco live che potesse rappresentare un po’ tutti questi aspetti artistici, collaborazioni comprese, ovviamente scegliendo e lavorando il materiale più adatto perché purtroppo non tutto è stato registrato.
Quindi quello che avete tra le mani non è un classico disco live registrato durante una serata speciale del tour, ma un montaggio del meglio di più eventi e di varie serate, che cerca di rappresentare un percorso cominciato alcuni anni fa, con l’uscita da un gruppo come i Modena City Ramblers e che prosegue con nuovi compagni di viaggio, affondando però le proprie radici musicali ed intellettuali in un passato e in un repertorio comune.
Per finire abbiamo cercato di rappresentare con questo disco le varie anime di tutti i progetti realizzati in questi anni con un limite oggettivo di tempo e spazio nonostante il doppio CD e il quadruplo vinile”.

A completare questo progetto è l’uscita del secondo e richiestissimo album live “Dal vivo – Volume due” nell’aprile del 2013. All’interno presenta anche due inediti in studio “Dopo la tempesta” e “La rivoluzione” che vedono la partecipazione del Ramblers Francesco Moneti al violino.

40 anni

Dal dicembre 2009 insieme a Giovanni Rubbiani e Alberto Cottica compie il tour “’40 anni, storie di Ramblers, d’innocenza, d’esperienza”.

Lo spettacolo vede protagonisti sul palco Stefano “Cisco” Bellotti (voce, bodhran e chitarra), Giovanni Rubbiani (chitarre) e Alberto Cottica (fisarmonica e tastiere), tre dei fondatori dei Modena City Ramblers, in una formazione inedita. “Quarant’anni” è un titolo molto significativo, in quanto è già titolo di una famosa canzone dei Modena City Ramblers ed è l’età dei protagonisti, quell’età da prendere come punto di rilancio e riprogettazione.

L’afflusso alle date ha dimostrato che l’interesse per questa nuova-vecchia formazione è vivo ed intenso. Racconti, frammenti ed emozioni legati all’essenza della melodia e del testo e a quella rilettura del folk irlandese prima e internazionale poi che ha reso il percorso dei Modena City Ramblers così importante nel quadro musicale italiano. Sono circa una ventina le date del tour che si è svolto per lo più in teatri o piccoli locali. Negli spettacoli a “La Claque” di Genova e al Teatro Salomone di Cherasco (Cn) sono state registrate le tracce che hanno dato vita a “40 anni in concerto”,  il CD, a tiratura limitata, che è stato distribuito nel 2016 ai sostenitori del crowdfounding per la realizzazione dell’album “I Dinosauri”.

Il 23 aprile 2010 nell’auditorium polivalente a Fiera di Primiero, in provincia di Trento, si è tenuto il primo concerto di “Fatica da coltivare”, uno spettacolo frutto della collaborazione tra Cisco e il Coro delle Mondine di Novi.

“Un vero e proprio viaggio tra canti di lavoro, fatica e sudore, lotta e resistenza, dolore e Amore!”, come cita lo stesso Cisco.

Cisco e la sua band, impreziosita per l’occasione da Francesco Magnelli, incrocia il suo repertorio con la straordinaria capacità evocativa e di impatto del coro delle Mondine di Novi: un coro che affonda le sue radici nella storia e nella società dell’Italia.

Nell’aprile 2011 esce “Il Gigante” un libro grafico per bambini disegnato da Andromalis (Andrea Malis), realizzato sul testo della canzone “Il Gigante”, scritta ed eseguita appositamente da Cisco per questa opera ed allegata al libro, edito dalla casa editrice Gallucci.

Il Premio

Il 25 aprile 2011 il cantautore è stato insignito del Premio Renato Benedetto Fabrizi nella sezione “arte”. Il premio è istituito dalla sezione ANPI di Osimo in provincia di Ancona ed è dedicato alla memoria dell’antifascista osimano Renato Fabrizi. Viene assegnato a persone che abbiano partecipato alla lotta di liberazione o alla loro memoria e a persone che, nel quadro della loro attività, si siano distinte nel campo dell’editoria, della ricerca storica, della multimedialità su argomenti attinenti all’antifascismo, la Resistenza, la Costituzione e i diritti umani.

Tra il 2011 e il 2015 Cisco collabora a due spettacoli scritti e interpretati da Giulio Cavalli. Si tratta dei monologhi teatrali intitolati “L’innocenza di Giulio”, nel quale viene raccontata la vicenda processuale della controversa figura di Giulio Andreotti, e “L’amico degli eroi”, nel quale viene ricostruito l’intreccio tra imprenditoria, politica e mafia partendo dai documenti processuali inerenti i processi a Marcello Dell’Utri, Vittorio Mangano e Silvio Berlusconi. Cisco ha curato la parte musicale degli spettacoli componendo anche alcuni brani inediti e intervenendo ad alcuni rappresentazioni con esecuzioni dal vivo.

Il 9 maggio 2012 a Cinisi (Pa) Cisco riceve, insieme ad alcuni rappresentanti del Modena City Ramblers, la 2^ edizione del Premio “Peppino Impastato”, per la sezione musica e cultura, nato da un’iniziativa del Centro “Felicia e Peppino Impastato” di Sanremo e dall’associazione “Musica e cultura” di Cinisi.

Il 25 giugno 2012 Cisco si esibisce allo Stadio Renato Dall’Ara in occasione del concerto “Emilia: live”; un evento organizzato per raccogliere fondi destinati ad aiutare le popolazioni colpite dal sisma insieme ai Modena City Ramblers: suonano i due brani “Viva la Vida” e “I Cento Passi” in cui Cisco duetta con Davide Morandi.

Il 31 gennaio 2012 Cisco pubblica “Fuori i secondi”, il suo terzo album da solista. È l’urlo di esortazione che segna l’inizio delle ostilità nel pugilato e che richiama tutti ad assumersi le proprie responsabilità e a darsi da fare. Ma qui si trasforma anche in uno splendido elogio ad alcuni grandi secondi della storia a cui il tempo, in alcuni casi, ha reso poi giustizia (il pittore Ligabue, il cosmonauta Yuri Gagarin, il cantante Augusto Daolio, il maratoneta Dorando Petri). Nel vinile si trova la bonus track “Ninna nanna italiana” brano scritto e pensato per lo spettacolo teatrale “L’innocenza di Giulio” di e con Giulio Cavalli.

Il libro

Nel 2014 esce “Oh Belli Ciao (Ecco perché ho lasciato i Modena City Ramblers)” l’autobiografia romanzata scritta a quattro mani con l’amico Carlo Albè, il quale ha già collaborato alla scrittura del testo del brano dedicato a Augusto Daolio contenuto nell’album “Fuori i secondi”. Il romanzo descrive il viaggio che porta Cisco verso Borgo Valsugana dove si svolge l’ultimo concerto con i Modena City Ramblers e raccoglie alcuni aneddoti riguardo ai 14 anni passati nel gruppo. Il libro ha riscosso interesse tanto che la campagna di crowdfounding, a supporto della stampa e distribuzione del romanzo, termina con 160 sostenitori e la raccolta del 175% del budget richiesto. All’uscita del libro è seguito un tour di presentazione accompagnato dal coautore Carlo Albè.

È del 3 marzo 2015 il quarto lavoro da solista di Cisco “Matrimoni e funerali”, un album scritto insieme all’amico ex-ramblers, Giovanni Rubbiani e al sempreverde Kaba Arcangelo Cavazzuti (quest’ultimo anche impegnato nella produzione artistica). Con Cisco, per la sua realizzazione, hanno collaborato nomi come Pierpaolo Capovilla, Massimo Zamboni, Angela Baraldi, Le Mondine di Novi e il Piotta che duettano con la corposa voce del cantautore emiliano.

I Dinosauri

La cena natalizia con gli ex amici “Ramblers”, Giovanni Rubbiani ed Alberto Cottica a fine 2015 è il preludio del progetto discografico de “I Dinosauri”, che vede la luce il 31 ottobre 2016.Il lavoro contiene dieci brani inediti composti dal trio nei primi mesi di quell’anno: si tratta di un disco fedele alle radici dei tre musicisti, folk. Tra gli strumenti impiegati durante le registrazioni anche il bodhran, la fisarmonica e il bouzouki suonati da Massimo Giuntini. Produttore del disco, un altro ex membro dei Modena City Ramblers, Arcangelo “Kaba” Cavazzuti.

“Preparatevi ad un grande salto nel tempo come Marty McFly in ‘Ritorno al futuro, un mondo dove internet non esisteva, YouTube non si sapeva cos’era, portavamo enormi autoradio sotto i giacconi e per chiamare casa si usavano telefoni a gettoni.”

Sono le parole più giuste per presentare “I Dinosauri”: un disco per nostalgici di un periodo, di un’epoca che sembra lontanissima. È l’album di tre vecchi amici che si ritrovano, si siedono al tavolino di un bar e si raccontano tutto quello che hanno fatto negli ultimi anni. Segue per I Dinosauri una mini tournè in piccoli locali e nei teatri italiani.

Tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018 Cisco è impegnato in un fortunato tour teatrale che lo vede sul palco a proporre i suoi pezzi che meglio si prestano alle melodie “in acustisco” assieme alle trombe di Simone Copellini e alle chitarre di Max Frignani.

Le versioni particolari di “Ebano” e “Bella Ciao” di Cisco sono incluse nel triplo CD “The Liberation Project” contenente 37 canzoni suonate da ben 142 musicisti provenienti da 18 Paesi nel mondo, uscito nell’ottobre 2018. Il progetto è nato in Sudafrica per celebrare le canzoni di lotta e liberazione nella storia del Sudafrica, dell’Italia e di Cuba; ideatore di questo importante lavoro è Dan Chiorboli, nato a Ferrara e cresciuto in Sudafrica.

“Adda Venì Baffone”

Nell’autunno 2018 Cisco è nuovamente nei teatri italiani a fianco dello “scrittore e contastorie” Carlo Albè con lo spettacolo di musica-teatro o, come si diceva una volta teatro-canzone, dal titolo “Adda Venì Baffone”

“l’obbiettivo è quello di raccontare al pubblico il desiderio di cambiamento, sfociato in Italia negli anni 90, epoca di tangentopoli. Partire da quell’immenso scandalo, dalla sensazione che tutto sarebbe cambiato e percorrendo poi senza una direzione cronologica precisa 25 anni di storia del nostro paese, trattando temi  tanto attuali oggi, così come due decadi fa. Tornerà Baffone per rimettere le cose a posto?Filo conduttore dello spettacolo sarà colui che in tutti questi anni abbiamo nominato a tal punto di sfinirci, una figura retorica senza volto, l’uomo della provvidenza in grado, forse, di portarci fuori dalla secche in cui ci siamo cacciati.”

Il 7 dicembre 2018 Cisco torna a solcare il palco insieme ai Modena City Ramblers in occasione de “La grande festa” per i 25 anni di carriera della Bandabardò al Mandela Forum di Firenze. Tutti insieme eseguono “Cento passi” e “Manifesto”.

Indiani & Cowboy

A inizio 2019 Cisco intraprende una nuova avventura musicale: lavora a un nuovo album che ha il titolo emblematico di “Indiani & Cowboy”.
Fanno parte di questo nuovo progetto musicale: la raccolta fondi attraverso il crowfonding (che raggiunge l’incredibile risultato di 250% con ben 536 sostenitori) e il viaggio negli Stati Uniti, per la precisione ad Austin nel Texas, per lavorare al disco insieme a Rick del Castillo, produttore americano, grande musicista, braccio sonoro di un regista di culto quale Robert Rodriguez. “Indiani & Cowboy” è un disco di frontiera in grado di raccogliere le contraddizioni della nostra società, capace di caricarsi sulle spalle temi cari a chi non riesce ad accettare quest’orda di cambiamento e di imbarbarimento, è rivolto al passato ma tocca il presente.