Viaggio in Tanzania

Come già successo in passato, potrei iniziare a raccontarvi del mio recente viaggio in Tanzania, partendo dalle emozioni provate suonando nelle scuole per i bambini o nell’orfanotrofio di Don Tarcisio, oppure davanti a un pubblico africano composto da persone che non comprendevano una sola parola di quello che stavo cantando.
Oppure potrei parlarvi delle indescrivibili sensazioni provate davanti all’immenso paesaggio tanzaniano, popolato da una quantità incredibili di grandi animali che vivono allo stato brado nella savana!
Potrei raccontarvi degli innumerevoli aneddoti accaduti durante il viaggio a me e alle altre diciotto persone, capitanate da Emanuele, che giravano il paese in maniera frenetica ,come il miglior ragioniere Fantozzi nella gita aziendale organizzata come sempre dall’immancabile Filini.
Potrebbe essere per me più semplice raccontarvi di tutti quei ragazzi italiani volontari, che operano direttamente nel paese, della loro opera, del loro lavoro e della loro umanità.
Ma poi mi sono chiesto cosa aggiungerei in più rispetto ad altri diari di viaggio e soprattutto mi sono chiesto riusciremmo a capire meglio il paese, la nazione Tanzania?
In effetti la mia conoscenza sulla Tanzania prima di questo viaggio era molto limitata, sapevo che era un paese africano che stava nell’Africa subsahariana, di fianco al Kenya, che era la nazione del Kilimangiaro e di Zanzibar e con una grave problema sanitario che riguardava l’HIV.
Ma cosa conosciamo noi veramente della storia di questo paese e del suo popolo?
Io alcune cose le ho imparate durante il viaggio, come per esempio che esiste una sola lingua ufficiale nazionale, lo swahili, che da quando è nata la nazione negli anni ‘60 dopo il periodo coloniale, prima tedesco e poi inglese, non ha conosciuto la realtà di una sola guerra civile, nonostante le oltre 150 etnie che la popolano.
Un paese in prima linea per l’aiuto ai paesi confinanti come nel caso dei profughi ruandesi durante il genocidio negli gli anni ’90 nonostante gli annosi problemi economici e sanitari della stessa nazione ( vedi HIV)!!!
Un paese dove le diverse confessioni religiose convivono pacificamente: mussulmani con cristiani, induisti insieme ai luterani; dove addirittura la storia recente del paese racconta di un naturale alternarsi di presidenti mussulmani e cristiani alla guida della nazione.
E proprio di un presidente vi voglio parlare di un politico illuminato, di un personaggio che ha scritto la storia del proprio paese, ma poiché africano e non allineato, poco conosciuto e non considerato, nonostante i suoi grandi ideali e i risultati ottenuti!
Il suo nome era Julius Nyerere, il Maestro come era chiamato dal suo popolo per via del suo impiego pre-politico, e ora riconosciuto da tutti in patria e all’estero come “Il Padre della Patria”.
E allora per raccontarvi meglio il viaggio in Tanzania, la cosa migliore è quella di cercare di capire che cos’è la Tanzania oggi, come la pensa il suo popolo, la storia recente di un paese democratico, che ha cercato di costruire una nuova via per la democrazia attraverso le idee e le opere del “Padre della Patria” Julius Nyerere.
Quindi allego qui di seguito le ricerche fatte su internet e gli scritti trovati che parlano del Maestro, del suo popolo e della Tanzania !
Buona lettura!