Era troppo tempo che non scrivevo su queste pagine di nuove uscite discografiche e allora ho pensato di porre rimedio, perché in questo periodo sono stato ispirato da alcuni nuovi ed esaltanti lavori, che le mie orecchie hanno abbondantemente apprezzato.
Devo anche ammettere che a coadiuvarmi in questo post, per la prima volta, c’è l’influenza di mio figlio Ettore Olmo, che senza tante mediazioni riesce a farmi capire quali sono le cose che più apprezza e quelle che invece lo infastidiscono!
Vorrei iniziare da un grande leone che sembra non invecchiare mai e di non voler mai abbandonare la scena, anzi ogni volta si ripropone con nuovi ruggiti vincenti, come questo ottimo lavoro Raising Sand, ovviamente sto parlando del sempre verde Robert Plant.
In verità il disco e’ in cooperarzione con la splendida cantante folk americana Alison Krauss, e il risultato è un’ottima miscela tra musica folk, rock e cantautorato, dal tipico sapore americano.
Potrete anche rivivere alcune atmosfere Zeppeliniane, soprattutto del loro periodo più folk.
Da non perdere assolutamente!!!
Altro grande album e’ quello di Beriut dal titolo The Flying Club Cup
Secondo disco del cantante-compositore americano che si ispira alla musica popolare europea, con predilezione per la musica proveniente dai Balcani.
Anche questo album è un’ottima miscela di sapori indescrivibili che ci parlano di terre a noi vicine viste da occhi lontani e forse è proprio questa distanza che rende il disco unico, particolare e non scontato!
Grande esordio invece è quello di Ryan Bingham, un disco che sa di polvere e di frontiera americana, sa di locande e di strada per il Messico e di mezcal, dal quale si ispira per il titolo dell’ottimo album, per l’appunto “Mescalito” !
Certo non si può gridare alla novità assoluta, visto che il suono è quello di un buon vecchio rock blues americano, ma il ragazzo ha grandi numeri e grande voce, quindi credo che ne sentiremo parlare presto ad alto livello, anche dalle nostre parti, se non è già accaduto!!!
Chiudiamo questo post con forse l’album più apprezzato da Ettore Olmo, quello con cui si addormenta e dorme tranquillo, per almeno la durata di questo piccolo capolavoro.
Stiamo parlando di Alela Diane e del suo The Pirate’s Gospel.
Un lavoro d’altri tempi con suoni e strumenti che provengono direttamente dal passato, la voce di Alela Diane è assolutamente unica e meravigliosa e la composizione dei singoli brani è perfetta!
E’ piacevole e sorprendente sapere che ci sia ancora spazio per capolavori di questo tipo, in questi tempi miseri, dove il mondo della musica sembra sempre più annichilito e chiuso in se stesso, un disco di una purezza e semplicità unica, un diamante in mezzo a tanto carbone!!!
Amarchmand non perdetelo !

Alla prossima
Olmo & Cisco Bellotti