Leonard Cohen “Il Poeta eletto”

Mammamia, una prefazione per un libro su Cohen e il suo rapporto con la religione, da dove iniziare? Come affrontare un argomento del genere davanti ad un maestro della parola, della musica e del misticismo come Cohen?
Potrei iniziare parafrasando lo stesso Cohen in questo modo: “E’ così divertente e stimolante non credere in Dio, che alla fine sei quasi costretto in qualche modo a crearti la tua fede”.
Voglio dire, quando senti certe canzoni che sembrano provenire direttamente dagli angeli, a quel punto pensi che la musica celestiale che stai ascoltando, te la stia mandando direttamente il cielo, attraverso la voce di uno dei suoi più alti profeti. E allora inizi a credere!
Il grande burattinaio conosce molti modi differenti per fare arrivare il suo verbo e sembra divertirsi un sacco a mescolare le carte. Ogni tanto tira fuori un qualche asso dal suo mazzo e chiama a rapporto i suoi “arcangeli laici migliori”, per comunicare a noi poveri mortali la sua parola. Tra questi possiamo riconoscere sicuramente Bob Dylan e certamente Leonard Cohen, che con la loro arte ed il loro lavoro, alla fine dei conti potremmo definire dei veri e propri “poeti eletti”.
E ancora oggi che continuiamo a chiederci che cosa sia poesia e cosa non lo sia, finiamo per assomigliare in qualche modo, a quei due famosi pesci di David Foster Wallace, che continuavano a domandarsi che cosa fosse l’acqua, immersi come erano normalmente dalla nascita nel loro habitat naturale.
Forse la verità è che, sommersi come siamo dal frastuono dei nostri tempi, non abbiamo più la capacità di distinguere tra il bene ed il male e quello che stiamo ascoltando e assorbendo in mezzo a questo turbinio quotidiano di suoni e parole, a volte ha la forma più alte di arte e poesia.
Quindi sta solo a noi con le nostre capacità di distinguere realmente, immersi nel nostro habitat quotidiano, quale sia il vero valore della parola e delle canzoni di artisti come Leonard Cohen.
Infondo anche noi uomini soli, abbiamo una scelta o diventiamo santi o rimaniamo peccatori.

Stefano Cisco Bellotti