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il cantautore emiliano @Latteria Molloy (Brescia, 7-2-2014)

Sono le 23.30 quando, dopo una quarantina di minuti di strada immersi nella pioggia, entro nel locale più in di Brescia: la Latteria Molloy, tempio della musica alternativa made in Italy e non solo. Manco il tempo di prendere una birra e fa la comparsa sul palco Cisco (in gilet di pelle nera ed occhialini intellettuali che si toglie dopo sole due canzoni causa il sudore derivato dalla passione messa durante l’esecuzione dei brani) accompagnato da un signor gruppo composto da una sezione ritmica che gioca in casa (il batterista ed il bassista sono infatti d’origine bresciana), dal virtuoso e pazzo violinista Patrick direttamente dal Regno Unito ed infine da altri due componenti che, insieme al frontman, passano agevolmente dalla chitarra elettrica all’acustica, dal mandolino al banjo allo xilofono ed uno dei due, inoltre, si destreggia per la maggior parte del tempo alla tromba, strumento, insieme al già citato violino, protagonista della serata.

Il concerto, della durata di quasi due ore, passa in rassegna l’intero repertorio del cantautore emiliano tenendo ben desta l’attenzione del numeroso pubblico accorso. Le prime sei canzoni sono le più recenti e sono contenute all’interno del suo lavoro solista: significative “Multumesc” sulle esperienze in Tanzania, Romania e ad Auschwitz del frontman e “Zelig” (vedasi Woody Allen), già un anthem grazie al ritornello “Sarò ciò che tu vuoi, ogni cosa vuoi che io sia”, da notare anche la coda mozzafiato, grazie al violinista Patrick, di “Io sono Best”, brano dedicato al leggendario calciatore ribelle inglese degli anni Sessanta/Settanta. “Oltre il ponte”, con testo di Italo Calvino, segna il passaggio ai brani (quasi tutti ormai storici) della formazione di cui Cisco fu leader per ben tredici anni: i Modena City Ramblers. Coinvolgente la politica “El presidente”, come pure la più punk “La legge giusta”, da manuale la ballabile “Una perfecta excusa”, tratta da una poesia di Luis Sepulveda, commovente “Ebano”, trascinanti le conclusive “La banda del sogno interrotto”, inframmezzata da un accenno a “Il ballo di San Vito” di Vinicio Capossela e “Clan Banlieue”, entrambe dallo storico secondo album “La grande famiglia”.

Neanche il tempo di fiatare e Cisco torna sul palco dove, accompagnato dal solo suo tamburo, intona per la gioia dei presenti l’ormai classica “I cento passi” per lasciare poi spazio ad un nostalgico, ma sempre attuale ritorno al passato di “Riportando tutto a casa”, esordio di ormai vent’anni fa dal quale estrae ben cinque canzoni. Una serata da ricordare: anche per chi non sia amante del combat folk…fra ballate, rock, ska, patchanka e cantautorato Cisco ha infatti regalato uno spettacolo di grande musica.

L’ordine della scaletta è stato questo:
1.Multumesc
2.La lunga notte
3.Onda granda
4.Zelig
5.Come se il mondo
6.Io sono Best
7.Oltre il ponte
8.Viva la vida
9.El presidente
10.La legge giusta
11.Una perfecta excusa
12.Ebano
13.Transamerika
14.La banda del sogno interrotto/Il ballo di San Vito (Vinicio Capossela cover)
15.Clan Banlieue

escono per poi rientrare

16.I cento passi (Cisco solo voce e tamburo)
17.In un giorno di pioggia
18.Quarant’anni
19.The great song of indifference/Enter sandman (Metallica cover)
20.Bella ciao
21.Ninnananna